Il test per identificare un portatore sano di malattie genetiche, utile per le coppie prima, durante e dopo la gravidanza.

La diagnostica clinica negli ultimi decenni ha subito una vera e propria rivoluzione grazie al continuo avanzamento tecnologico e ai progressi della genetica molecolare, che hanno permesso l’identificazione di mutazioni genetiche correlate a patologie.

Prima del 2003, anno in cui è stato completato il sequenziamento del genoma umano, non si avevano molte delle informazioni che oggi sembrano scontate e molte delle tecnologie che sono alla base della diagnostica molecolare moderna, come per esempio i sequenziatori di ultima generazione, i software che consentono l’analisi dei dati e i database genetici che contengono informazioni costantemente aggiornate.

Ognuno di noi, di per sé, è portatore di circa tre varianti patogeniche(1) e spesso se ne è inconsapevoli, poiché portatori sani. Nell’80% dei casi in cui un bambino nasce affetto da una patologia genetica recessiva i genitori non hanno una storia familiare conclamata (2).

Prima di entrare nel dettaglio dei carrier test, ed in particolare di genescreen, è necessario fare una breve digressione sulle malattie genetiche. Questo tipo di malattie sono causate da uno o più errori, definite mutazioni, a carico del codice genetico che possono manifestarsi spontaneamente oppure, più spesso, possono essere ereditati dai genitori. Anche nel caso in cui la malattia sia di tipo ereditario ci troviamo di fronte a due scenari a seconda del gene coinvolto, infatti le malattie genetiche ereditarie possono essere o autosomiche dominanti o autosomiche recessive. Per le prime non esistono portatori sani, poiché è sufficiente ereditare un’unica copia del gene mutato affinché la malattia si manifesti, una persona con questo tipo di mutazione ha il 50% di probabilità di trasmetterla al figlio.

Le malattie recessive, invece, sono più particolari, perché affinché si manifestino è necessario ereditare due copie del gene mutato, una dalla madre ed una dal padre. Se da una parte si ha il vantaggio di non mostrare i sintomi della malattia quando si è portatori sani, d’altra parte molto spesso non si sa di avere questa mutazione e di rischiare di trasmetterla ai figli.

Poniamo il caso in cui una coppia che stia progettando di avere figli sia composta da due portatori sani (e inconsapevoli) di una malattia genetica recessiva, possono verificarsi i seguenti casi:

  • Un figlio ha il 25% delle probabilità di ereditare entrambe le copie corrette del gene e quindi di essere sano.
  • Un figlio ha il 50% delle probabilità di ricevere una copia corretta da un genitore ed una mutata dall’altro e di essere portatore sano.
  • Un figlio ha il 25% di probabilità di ereditare entrambe le copie del gene mutate e di essere affetto da malattia.

Le malattie genetiche ereditarie sono eterosomiche quando la mutazione genetica riguarda i cromosomi sessuali (eterosomi). Il cromosoma X è molto più grande di Y e possiede anche più geni (circa 1200 contro circa 100 di Y), molti dei quali sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo, per questo motivo una mutazione su X può dare gravi patologie, che vengono generalmente chiamate X-Linked.

Anche queste malattie si dividono in dominanti e recessive, nelle dominanti i caratteri della malattia possono manifestarsi su entrambi i sessi, nelle recessive si riscontrano principalmente nei maschi, mentre se una donna presenta una mutazione in X, questa è compensata dalla presenza del gene intatto nell’altro X e sarà portatrice sana.

In generale queste malattie genetiche sono rare, ma recenti studi(3) hanno dimostrato che una gravidanza su 550 può dare luce ad un bambino affetto da una delle patologie incluse nel pannello genescreen. Un’indagine pre-concepimento, quindi, è di fondamentale importanza, tanto che l’ACOG (American College of Obstetrics and Gynecologists) raccomanda l’offerta di un carrier screening test a tutte le coppie in età fertile che stiano pianificando di avere un bambino (4).

Bibliografia

Bell CJ, et al. (2011)Sci Transl. Med. 3 (65):65ra4.
Blythe S, Farrell PM. Advances in the diagnosis and management of cystic fibrosis. Clin Biochem. 1984; 17:277-283.
Haque IS, Lazarin GA, Kang HP, et al. Modeled Fetal Risk of Genetic Diseases Identified by Expanded Carrier Screening. JAMA. 2016; 316(7): 734-742.
Committee Opinion n. 690. American College of Obstetricians and Gynecologists. (2017) Obstet Gynecol. 129:e35-40.